Dino Buzzati nasce all’una e cinquantatrè la notte del 16 ottobre 1906, a San Pellegrino, a pochi chilometri da Belluno, nella villa di proprietà della famiglia dall’inizio dell’Ottocento. Dal 1917, per volontà testamentaria del conte Cesare Traverso, zio della nonna paterna Angelina Rossi, orfana, viene aggiunto il secondo cognome Traverso.
Il padre, Giulio Cesare Buzzati, veneziano, insegna diritto internazionale all’Università di Pavia e alla Bocconi di Milano, e collabora con il «Corriere della Sera». La madre, Alba Mantovani, veneziana come il marito, sorella del letterato Dino Mantovani, si occupa dell’educazione dei figli. Dino è infatti il terzo di quattro fratelli - Augusto (1903), ingegnere; Angelina (1904), detta Nina; e Adriano (1913), scienziato, specializzato in biologia e genetica. La famiglia Buzzati, appartenente all’alta borghesia veneta e cattolica, un tempo dedita alla lavorazione del ferro, vive a Milano, in via San Marco che all’epoca era attraversata dal Naviglio, in seguito coperto: in quella città lo scrittore trascorrerà tutta la vita, tornando nella casa di San Pellegrino ogni estate, prima, da bambino, per le vacanze scolastiche, poi, da adulto, per le ferie lavorative, facendone uno dei fondamenti del suo mondo poetico e fantastico, lo scenario ideale e naturale su cui costruire favole e storie immaginarie. Nell’habitat alpino della Val Belluna, il piccolo Buzzati si appassiona alle montagne, le «sue» Dolomiti, simbolo dell'inquietudine, dell'attesa, del mistero, cui rimarrà legato per sempre, trasformandole spesso nello sfondo e nel soggetto delle sue novelle future.
Nel 1914 inizia a studiare violino cui si dedica con grande passione per cinque anni, affiancandovi successivamente il pianoforte. Nel 1916 entra al Ginnasio Parini che frequenta, con ottimi risultati, fino al conseguimento della maturità. Il primo giorno di scuola conosce Arturo Brambilla, con cui stringerà un'amicizia «pura e leale» destinata a durare per sempre.